Esami del DNA di tracce e reperti biologici
L’analisi del Dna, soprattutto negli ultimi anni, ha assunto un ruolo fondamentale nell’attività investigativa. Una volta repertate correttamente le tracce sulla scena del crimine, è necessario affidarsi a un laboratorio che le sappia analizzare seguendo i parametri della comunità scientifica internazionale.
La dottoressa Marina Baldi è responsabile della sezione di genetica forense del Laboratorio Genoma, leader a livello internazionale per le attività genetiche.
Le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni hanno consentito agli accertamenti tecnici biologici mediante analisi del DNA di assumere, nell’attività investigativa, un ruolo spesso determinante. Nei reati quali omicidi, violenze sessuali, aggressioni, si può infatti confrontare l’impronta genetica del sospettato con l’impronta genetica ottenuta da tracce di materiale biologico rinvenuto rinvenute sulla scena criminis.
Tutti gli organismi possono essere identificati mediante l’esame delle sequenze del DNA, che sono uniche per ogni individuo. Per l’identificazione personale vengono esaminate 13 regioni ipervariabili del DNA (short tandem repeats – STR) in diversi punti del genoma dell’individuo, che essendo diverse da persona a persona consentono di creare un profilo di quell’individuo con possibilità estremamente ridotte che il profilo ottenuto sia lo stesso di un’altra persona.
In ogni caso, allo scopo di valutare con attenzione il significato di queste informazioni, ogni profilo del DNA che viene utilizzato in genetica forense, viene accompagnato da una analisi statistica che evidenzia, in base alla frequenza di popolazione di ciascun STR esaminato, quale sia la probabilità che esista un altro soggetto con lo stesso identico STR nella popolazione generale).
È possibile rivolgersi a lei anche per effettuare test di paternità.