Andrea Ghira, campioni DNA in viaggio verso Roma



Contattata da Cronaca&Dossier la consulente Marina Baldi afferma che saranno analizzati a Tor Vergata i campioni prelevati stamani per il caso Andrea Ghira.

Sembrava finita dopo che giunse notizia dell’avvenuta morte di Andrea Ghira il 2 settembre 1994. Lui, l’uomo che partecipò assieme ad Angelo Izzo e Gianni Guido al tristemente noto “massacro del Circeo” avvenuto il 30 settembre 1975, durante il quale morì la diciassettenne Rosaria Lopez ma sopravvisse la coetanea Donatella Colasanti diventando fondamentale teste per accusare i tre giovani. Il massacro avvenne presso Villa Moresca, di proprietà della famiglia Ghira. Oggi quella storia irrompe tornando tremendamente d’attualità. Secondo la versione che ha retto fino ad oggi, Andrea Ghira sarebbe morto nel 1994 nella città di Melilla, colonia spagnola in Marocco. A questa versione non ha mai creduto la sorella di Rosaria, Letizia Lopez e ha ottenuto dalla Procura di Roma la riesumazione della salma custodita nel cimitero di Melilla.
«Lopez è convintissima che non sia Andrea Ghira nella bara» fa sapere in queste ore la Dottoressa Marina Baldi, genetista forense e consulente incaricata proprio da Letizia Lopez (che ha nominato Stefano Chiriatti in qualità di avvocato) per sapere se il corpo conservato in Marocco appartenga o meno ad Andrea Ghira. Raggiunta da Cronaca&Dossier per fare il punto della situazione su quanto sta accadendo attorno a questa vicenda, la Dott.ssa Baldi fa sapere che tutto è nato dall’iniziativa della Lopez «considerando come non vi fossero circostanze che dessero tranquillità sull’effettiva morte di Andrea Ghira; da qui la necessità di richiedere un atto che quantomeno consentirebbe di mettere un punto a questa vicenda: o è lui e si chiude o non è lui e i sospetti sono fondati».

Sono infatti molte le voci che si sono rincorse negli anni asserendo di avere visto più volte Andrea Ghira all’estero, dunque vivo e vegeto. Stamani dopo la riesumazione «sono stati prelevati alcuni campioni ? ha fatto sapere la Dott.ssa Marina Baldi ? che saranno analizzati presso l’Università Tor Vergata di Roma». Tuttavia non è l’unico accertamento già eseguito per saperne di più su Andrea Ghira.
«Nel 2005 ? continua la Dott.ssa Baldi ? fu compiuta l’analisi del solo DNA mitocondriale e risultò corrispondente con la madre di Andra Ghira. Girava voce però di un altro parente di Ghira all’estero ed ecco allora la necessità di fare chiarezza.
Il DNA mitocondriale (mtDNA) è una piccola molecola di DNA circolare contenuta nei mitocondri, organelli citoplasmatici deputati alla respirazione della cellula, che ha solo due loci ipervariabili e che non serve per l’identificazione dei corpi in maniera personale, in quanto ereditato tal quale dalla propria madre. Tutte le persone di una certa famiglia imparentate per via matrilineare, avranno quindi lo stesso identico mtDNA».

Sarà dunque eseguito il DNA nucleare e occorreranno circa venti giorni o un mese per avere i risultati, con informazioni che si riveleranno dunque preziose, in grado di dare una risposta certa sull’identità del corpo conservato nel cimitero di Melilla.


Intervista a cura di Pasquale Ragone