IN FRIULI SI PUNTA ALLA DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI GRAZIE AI MARCATORI
I tumori sono accompagnati da segnali, normalmente sotto forma di proteine, che una volta individuati permettono una diagnosi precoce. Per l'individuazione di questi marcatori e' stato avviato un progetto nel quale coopereranno chimici, medici, fisici e biologi di diversi centri del Friuli Venezia Giulia, con l'obiettivo di creare uno strumento diagnostico basato sull'utilizzo di nanotecnologie capace di individuare i tumori e di monitorare l'andamento dei farmaci nel sangue. Il primo passo del progetto, finanziato dall'Airc e dal Miur, sara' trovare una proteina che faccia da 'esca' per i biomarcatori. ''Trovare una proteina capace di riconoscere uno specifico marcatore e' un po' come cercare un ago in un pagliaio, dato che le alternative possibili sono dell'ordine di 100 miliardi - spiega Alessandro Laio della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa) di Trieste -. Per risolvere questo formidabile problema utilizzeremo i metodi di simulazione avanzata al computer di cui siamo esperti''. L'esca proteica, spiega l'esperto, andra' poi integrata in un dispositivo basato sulla nanotecnologia, idealmente della dimensione di una siringa, che permetterebbe uno screening molto semplice dei pazienti. Lo stesso principio potrebbe essere usato, cambiando l''esca', per verificare l'andamento della concentrazione dei farmaci nel sangue, consentendo terapie dai dosaggi personalizzati. Sono coinvolti nel progetto esperti della Sissa e dell'Universita' di Trieste, dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia e dell'Universita' di Udine, del Cro di Aviano, del Sincrotrone Elettra e dell'Istituto per l'Officina dei Materiali del Cnr. (www.sanitanews.it)