“PETROLIO, DELITTO PASOLINI”
Il Consorzio “I Castelli della Sapienza”, in collaborazione con il Forum Europeo, presenta “PETROLIO, DELITTO PASOLINI”, spettacolo teatrale scritto e diretto da Luigi Di Majo, Pino Nazio e Tonino Tosto, in scena il 29 novembre a Colonna presso il Teatro Chiesa Vecchia (ore 18.00, via del Teatro 25 – ingresso gratuito).
Lo spettacolo è inserito nella rassegna “100 Pasolini”, realizzata dal Consorzio “I Castelli della Sapienza”, con il contributo di Regione Lazio e LazioCrea, con il patrocinio di Nuovo Imaie e in collaborazione del Forum Europeo . La rassegna “100 Pasolini” continua fino a dicembre con spettacoli, convegni, reading teatrali e con la mostra “foto-racconto” dedicata al grande poeta friulano, “12 Comuni. 100 Pasolini” (esposta a Cave fino al 30 novembre, poi a Genazzano dal 1° al 15 dicembre e dal 16 al 31 dicembre a Paliano).
La sinossi
Un intellettuale, uno dei più grandi poeti del Novecento, viene massacrato da un branco di balordi, ma la verità giudiziaria ci racconta di una sporca vicenda di molestie sessuali nei confronti di un minore. In carcere finisce colui che non può aver commesso il delitto. Almeno non da solo. Questa è la storia di quello che è accaduto realmente al di là delle verità ufficiali, di comodo, di facciata.
“Petrolio, delitto Pasolini” scritto e diretto da Luigi di Majo, Pino Nazio e Tonino Tosto, mette in scena un vero e proprio processo alla giustizia, alle deviazioni, ai depistaggi, alla politica corrotta degli anni Settanta, agli interessi economici oscuri. Davanti a un giudice, alla presenza dell’accusa, della difesa e della parte civile, sfilano i testimoni, i periti e l’imputato.
Pino Pelosi, il ragazzo diciassettenne coinvolto in un delitto efferato, simboleggia tutti i possibili imputati, a cominciare dai balordi della periferia romana e i componenti della nascente Banda della Magliana che possono essere stati gli esecutori di un omicidio che faceva comodo a molti. Fernando Masone, il poliziotto che deve rendere conto di indagini lacunose, di rapporti della polizia e dei carabinieri a dir poco incredibili, di mancati, elementari, accertamenti. Giulio Andreotti, rappresentazione della Democrazia cristiana e degli anni in cui la politica era al centro di cupe trame di potere.
Carlo Alfredo Moro, fratello dello statista ucciso dalle Brigate Rosse, giudice che per primo sentenziò che Pelosi non poteva aver ucciso Pasolini da solo. Una sentenza subito ribaltata in processi vuoti, superficiali, orientati verso verità di comodo. Il barista e il montatore cinematografico che parlano del ricatto per la restituzione delle pizze del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma”. La genetista Marina Baldi che si è occupata del delitto Pasolini e che – con l’avvocato Stefano Maccioni – ha chiesto la riapertura del caso perché oggi la scienza può dare risposte impensabili quaranta anni fa. Sullo sfondo il mondo della P2 e delle trame di potere della Montedison con l’astro nascente Eugenio Cefis. “Petrolio” si intitola il romanzo che Pasolini non è riuscito a terminare perché qualcuno ha deciso che la sua vita dovesse termine in una torbida notte all’Idroscalo di Ostia.
In scena il 29 novembre alle ore 18.00 al Teatro Chiesa Vecchia (Via del Teatro,25 – ore 18.00 – ingresso gratuito)
CON:
– Pino Nazio (è il Presidente del tribunale)
– Luigi Di Majo (è la Pubblica Accusa)
– Susy Sergiacomo (è l’Avvocato Parte Civile)
– Roberto Tesconi (è l’Avvocato difesa)
– Marco Valerio Montesano (è Pino Pelosi)
– Roberto Attias (è Fernando Masone)
– Ferdinando Abate (è Carlo Alfredo Moro)
– Massimo Tucci (è Ugo De Rossi)
– Giuseppe Cattani (è Gianfranco Sotgiu)
– Francesca Tranfo (è Marina Baldi)
– Tonino Tosto (è Giulio Andreotti)
– Fabrizio Bordignon (è Pier Paolo Pasolini)